martedì 31 agosto 2010

Never Ender

e ho sempre atteso il futuro, avendone paura.
ho sempre avuto paura del futuro, perchè porta responsabilità e morte. avremo sempre meno amici. meno amici e più estranei. sulla metropolitana, sul treno, al piano di sotto.
ho sempre avuto paura del futuro e non smetto di averne, ora che ne faccio parte. ora che siamo davvero nel 2010 e non più nel 1998. tutto sembrava più facile, e potevo addormentarmi negli aeroporti internazionali. e potevo passare giornate intere da dimenticare solo perchè il giorno dopo era migliore.
e ora che le mie orecchie non vogliono più ascoltarti, non posso riuscire a vivere, perchè il futuro è arrivato. e io non sono pronto, e non lo sono stato mai. aveva ragione peter pan. avevano ragione i personaggi della disney.
ci fanno vedere le loro vite bellissime, i loro amori impossibili, i loro viaggi avventurosi. nello schermo, ogni giorno. le loro vere amicizie, i loro baci, le loro famiglie felici.
non è vero niente, vogliono renderci impotenti. non avremo mai niente di tutto questo. niente di niente.
solo giorni vuoti, persone con cui non riusciamo a parlare, e amici che non vediamo mai.
milioni di conoscenti che amiamo solo perchè non conosciamo.
milioni di amici che vorremmo come vicini di casa.
se ne andranno anche loro, con la loro nuova vita, la loro nuova famiglia, il loro nuovo lavoro. se ne andranno anche loro dicendoci che bisogna crescere. che non possiamo più addormentarci negli aeroporti internazionali senza la paura di non svegliarci.

e alla fine, non ci resta che aspettare. non ci resta che ascoltare la pioggia che batte sui nostri k-way. o il sole che ci scalda il collo. e ascoltare le parole degli altri, senza sforzarci di trovare le nostre. e quando mi hai chiesto "come stai" avrei dovuto rispondere seriamente. ma non era abbastanza buio. erano le tre di notte e il lago sembrava il mare. erano le quattro di notte e la città sembrava vuota. e anche se ero stanco, di nuovo, non avevo voglia di tornare a casa.
è per questo che viviamo? per un giorno alla settimana? per una settimana al mese? per un mese all'anno?
ci hanno illuso, coi loro film e le loro canzoni. ci hanno detto che la vita poteva essere qualcosa di bello. "ce n'è una sola", dicevano. "è un bene prezioso", dicevano. ma questo è passato. il futuro è un'altra cosa.
approfitteremo di questi momenti, e fingeremo che possano durare per sempre.

martedì 24 agosto 2010

Long long way down

meritavamo di non svegliarci, di sognare per sempre. non meritavamo di avere una luce accesa a spezzarci il cuore.
eppure cosa abbiamo mai fatto per noi stessi?
quanta terra sollevata per niente, quante notti tutte uguali. cosa abbiamo fatto, oltre a ridere? davvero meritavamo delle notti migliori?
forse è meglio lasciare tutto al buio. forse è meglio non parlarne mai più, e sperare che le cose arrivino. forse è meglio cercare qualcosa di più, oltre a biglietti del treno.
chè le persone che amiamo le contiamo sulle dita di una sola mano. e le altre persone saranno sempre la maggioranza. e la perfezione non esiste, ma accontentarsi è perdere. anche se è piacevole.
eppure a me perdere non piace, e le cose piacevoli neanche. forse non merito di restare sotto le coperte con la luce spenta. e non merito i raggi di sole che illuminano il muro. e se sapessi come meritarlo, agirei. nel frattempo spero che tu non accenda mai la luce, non mi piacerebbe rivedermi allo specchio.

giovedì 12 agosto 2010

5/6

Parte I
e la neve era solo una leggenda. chè l'inverno non è mai stato freddo davvero.
e da quando abbiamo i caloriferi nuovi e chiudiamo le finestre le stagioni sono tutte uguali. e i vestiti addosso sono sempre quelli, basta chiudere la finestra. chiudere la finestra, accendere la luce, e potremmo fingere che è ottobre.
potremmo fingere di saper ballare e ballare tutta la notte.
oh ma noi meritavamo gli incontri, meritavamo le giornate al lago. ma quelli sono giorni per i fortunati. ci accontenteremo di collezionare conoscenti da tutti gli stati d'europa, senza andare oltre uno scambio di sguardo. senza avere mai niente da ricordare ad agosto, solo troppi compleanni senza regali.
meritavamo la luna, ma il sole ci ha bruciato la pelle.
meritavamo le stelle, l'ultima notte, di agosto, e siamo rimasti chiusi in casa.
meritavamo una vita come nei film che abbiamo sempre sognato, ma le finestre rimanevano chiuse. le luci rimanevano accese, e non c'era mai nessuno che volesse fingere di saper ballare.
e forse era questo che volevamo, dormire nello stesso divano per tutta la vita. anche se il letto era libero. dormire nello stesso divano e parlare con la nostra ombra, ma solo quando usciamo di casa. e fingere di saper ballare da soli appena il sole scende oltre le alpi. oltre le montagne, oltre gli alberi, oltre le case degli altri, qualcuno sta pensando quello che pensiamo noi. e noi non ci incontreremo mai, anche se viviamo le stesse identiche cose. cambiano solo i vestiti, i posti, e la colonna sonora.

Parte II
e il sole sarà presto un ricordo. forse rimpiangeremo di non aver vissuto niente, di nuovo.
e ci piaceva, il sole. lo odiavamo, ma ci mancherà.
e se non abbiamo paura della pioggia, è solo perchè sappiamo di saper nuotare. non si tratterà di fingere. non si tratterà di danze solitarie. non si tratterà di conoscenti. non si tratterà di incontri casuali. ci saranno orari, ci saranno posti, ci saranno persone. saremo tutti ancora qui, quando il sole sarà un ricordo. saremo tutti ancora vivi a ottobre, a novembre, a dicembre. saranno tutti ancora vivi, quando riapriremo la finestra. non devi preoccuparti più, stanotte, perchè domani sarà proprio come ieri. e può essere estate ogni giorno, basta fingere di volersene andare. o andarsene davvero.